Le ostriche NON sono afrodisiache

piatto ostriche limone

Nei secoli l’essere umano ha ricercato il segreto per la soddisfazione sessuale, provando ad assumere sostanze e alimenti che avrebbero dovuto favorire la libido (1). Tra i tanti cibi considerati afrodisiaci ci sono le ostriche, ma è proprio così?

La storia dei cibi afrodiasici

Il termine “afrodisiaco” deriva da Afrodite, la divinità greca dell’amore, e sta ad indicare qualunque cibo o altra sostanza che suscita eccitazione o desiderio sessuale. In uno studio, pubblicato su Sexual Medicine Review, due ricercatori statunitensi hanno analizzato i prodotti afrodisiaci più popolari (1). Proprio per il fatto che la dea Afrodite fosse nata dal mare, molti tipi di frutti di mare sono diventati leggendari per le loro proprietà afrodisiache e tra questi la più famosa è l’ostrica (1). I ricercatori sostengono che il mito delle ostriche sia nato con Casanova: si diceva infatti che l’avventuriero veneziano consumasse 50 ostriche al giorno per aumentare la sua virilità e resistenza sessuale (1).

Quali sono i dati scientifici a supporto?

Le ostriche contengono zinco, un nutriente coinvolto nella produzione di testosterone, inoltre, si ritiene che questi frutti di mare contengano serotonina e specifici aminoacidi, coinvolti nel percorso neurale di risposta al piacere (1). Per lo zinco, il Reg. 432 del 2012, relativo alle indicazioni sulla salute consentite sui prodotti alimentari, precisa la possibilità di indicare sugli alimenti fonte di zinco, come le ostriche, che “lo zinco contribuisce alla normale fertilità e alla normale riproduzione, e al mantenimento di normali livelli di testosterone nel sangue” (2).

Tuttavia, in base ai risultati dello studio pubblicato su Sexual Medicine Review, non ci sono dati sufficienti e nemmeno trial clinici randomizzati per confermare effetti delle ostriche sulla “virilità” e la resistenza sessuale (1). Lo stesso vale per altri alimenti come cacao e miele, mentre ci sarebbe qualche dato in più, seppur limitato, su prodotti come maca (una brassicacea nativa della del Perù e della Bolivia), ginkgo e ginseng (1).

Su dieta e libido, oggi, la certezza è una sola e riguarda il mondo femminile: si sa per certo che l’eccesso di tessuto adiposo altera il ciclo e la regolazione degli ormoni sessuali, favorendo irregolarità dell’ovulazione e aumentando anche il rischio di policistosi ovarica (3).

  1. West, E., & Krychman, M. (2015). Natural aphrodisiacs—a review of selected sexual enhancers. Sexual medicine reviews, 3(4), 279-288.
  2. Commissione Europea. Regolamento (UE) N. 432/2012 della Commissione del 16 maggio 2012 relativo alla compilazione di un elenco di indicazioni sulla salute consentite sui prodotti alimentari, diverse da quelle facenti riferimento alla riduzione dei rischi di malattia e allo sviluppo e alla salute dei bambini.
  3. Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (2019). Dossier Scientifico delle Linee Guida per una sana alimentazione (Edizione 2018).

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