Fare colazione a casa, in modo bilanciato e in compagnia della famiglia sembrerebbe influire positivamente sulla salute mentale, sociale e cognitiva dei più piccoli. È quanto emerge da un recente studio spagnolo (1) che evidenzia alcuni degli effetti negativi che può avere fare sempre colazione fuori casa sull’assetto psicologico e comportamentale, quasi al pari di saltare la colazione.
La colazione e le sue virtù
È ormai noto come il primo pasto della giornata ricopra un ruolo importante in un’alimentazione sana e bilanciata. Sono diversi, infatti, gli studi che hanno mostrato come consumare regolarmente la prima colazione sembri migliorare diversi aspetti metabolici correlati allo stato di benessere degli individui, soprattutto nei bambini. Secondo le Linee Guida per una sana alimentazione, il primo pasto della giornata, dovrebbe fornire il 15-20% del fabbisogno giornaliero e includere cereali ricchi in fibre ma anche latte e yogurt, pane e frutta (2).
Stile di vita e corrette abitudini alimentari sono più facili da insegnare in tenera età, eppure la colazione è uno dei primi pasti che tende a saltare più spesso o essere consumato non adeguatamente.
Alcuni studi evidenziano come i bambini che saltano la colazione tendano ad assumere insufficienti quantità di micronutrienti e fibra. Inoltre, la sensazione di fame, che si manifesta a seguito del digiuno notturno nelle prime ore della giornata, porta a preferire alimenti ipercalorici, aumentando l’esposizione al rischio di obesità (2).
Lo studio
Lo studio (1) in questione ha esposto i risultati ottenuti incrociando i dati dell’indagine nazionale sulla salute in Spagna (3), per la valutazione delle abitudini alimentari, con i risultati del questionario Strengths and Difficulties Questionnaire (SDQ) (4), per la valutazione di diversi problemi comportamentali, emotivi e sociali relativi alla salute psicosociale di bambini. I questionari sono stati sottoposti a 3.772 genitori (o tutori) di bambini dell’età compresa tra 4 e 14 anni. Le domande riguardavano:
– categorie di alimenti;
– abitudini a consumare la colazione;
– loro salute psicosociale, considerando fattori come ansia, autostima e umore.
Si tratta del primo studio che ha valutato l’associazione tra il tipo di colazione, il luogo e le modalità di consumo con i problemi comportamentali e psicosociali in età pediatrica.
Dallo studio è emerso che saltare la colazione o consumarla fuori casa sembra associato a probabilità più elevate di sviluppare problemi comportamentali.
Secondo i ricercatori le spiegazioni del fenomeno sono riconducibili al fatto che i bambini che fanno colazione a casa hanno maggiori probabilità di farlo in presenza dei loro familiari. I pasti in famiglia possono rappresentare un miglior scenario per lo sviluppo di sane abitudini alimentari, in un contesto in cui i genitori (o tutori) possono supervisionare i comportamenti dei bambini, interagire con loro e impostare regole e buone abitudini in modo spontaneo.
Quali meccanismi sono stati supposti?
I meccanismi attraverso i quali le abitudini della prima colazione contribuiscono alla diminuzione dei problemi comportamentali e psico-sociali rimangano poco chiari; nonostante ciò, sono stati suggerite alcune ipotesi.
Dopo aver fatto colazione, i carboidrati provenienti dagli alimenti vengono trasformati in glucosio, generando alterazioni su livelli di insulina, glutammato, acetilcolina, serotonina e cortisolo. L’assunzione di carboidrati è particolarmente utile per il cervello dopo il digiuno notturno, poiché diminuisce la produzione dei livelli di cortisolo, riducendo così il segnale di “stress”. Inoltre, la trasformazione dei carboidrati in glucosio è fondamentale anche per la formazione del triptofano, un amminoacido coinvolto nella sintesi della serotonina (1).
- López-Gil, J. F., Smith, L., López-Bueno, R., & Tárraga-López, P. J. (2022). Breakfast and psychosocial behavioural problems in young population: The role of status, place, and habits. Frontiers in nutrition, 1760.
- Crea- Linee Guida per una Sana Alimentazione (2018)
- National Statistics Institute. National health survey. Results. Madrid, España. (2018)
- Goodman, R. (1997). The Strengths and Difficulties Questionnaire: a research note. Journal of child psychology and psychiatry, 38(5), 581-586.