Benessere fisico e mentale: due facce della stessa medaglia

Come emerso anche dal nostro Forum di Nutrizione Pratica conclusosi lo scorso 5 aprile a Milano, e dal confronto tra i massimi esperti di nutrizione, bisogna cominciare a parlare di Inclusività e Positività nell’alimentazione.

Cosa vuol dire? La nutrizione positiva è un approccio che permette di adattare le esigenze nutrizionali in relazione specifica e personalizzata a quelle che sono le abitudini personali e di stile di vita a 360°.

In questo contesto si inseriscono le attenzioni che gli operatori sanitari devono riservare nei riguardi di soggetti particolarmente discriminati o stigmatizzati, oppure anche per chi è affetto da disturbi del comportamento alimentare (DCA). È sempre più evidente come la salute fisica passi attraverso una consapevolezza di sé e un benessere psico-mentale che ci devono portare a considerare l’individuo nella sua unicità.

Ecco che stanno emergendo studi sull’importanza di prendersi cura non solo del benessere fisico, ma anche con l’equilibrio mentale.

Uno studio irlandese ha coinvolto 1.821 uomini e donne di età compresa tra 46 e 73 anni esplorando le associazioni tra misure di adiposità e sintomi depressivi.

Pur includendo soggetti sia maschili che femminili, il lavoro pubblicato su PLoS ONE sottolinea il bisogno di dover personalizzare la cura in base al soggetto, evidenziando un certo trend che ricade sulla popolazione femminile. Infatti, è emerso un legame tra un indice di massa corporea (BMI) più elevato e un’instabile salute mentale, significativamente tra le donne di mezza età e anziane.

In particolare, gli esperti hanno condotto analisi statistica per esaminare le relazioni tra punteggi di salute mentale e BMI e rapporto vita-altezza definiti dall’adiposità, tenendo conto delle caratteristiche demografiche, dei fattori di stile di vita e delle condizioni di malattia.

Come fare per contrastare il declino psichico che sopraggiunge in seguito a un DCA?

Sicuramente una domanda che apre a molte prospettive nel futuro della nutrizione clinica. Tuttavia, promuovere diete ricche di frutta, verdura, cereali integrali e latticini a basso contenuto di grassi può contribuire a un maggior benessere mentale, soprattutto in funzione dei nutrienti fortemente anti-infiammatori e neuroprotettivi.

Quello che fa riflettere è che gli autori di questo studio, con la loro ricerca, invitano le istituzioni a prendere misure mirate per ridurre la depressione attraverso strategie di gestione del peso a livello di popolazione.

Vuoi conoscere di più sull’argomento? Seguici su nutrimi.it e rimani aggiornato sul tema Nutrizione Positiva e Inclusiva discusso al 18° Nutrimi, Forum di Nutrizione Pratica. Stay tuned!

 

Riferimento bibliografico:

Lonergan C, Millar SR, Kabir Z (2024) Associations between adiposity measures and depression and well-being scores: A cross-sectional analysis of middle- to older-aged adults. PLoS ONE 19(3): e0299029.

 

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