Tasse sulle bevande zuccherate: a che punto è l’Europa e quali strategie adottare?

bevande zuccherate OMS

Le tasse sulle bevande zuccherate potrebbero essere una valida strategia per aiutare i Paesi a combatte le malattie non trasmissibili (NCD) e rendere la popolazione complessivamente più sana; tuttavia, solo il 19% dei Paesi della Regione Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sembra aver introdotto questa strategia nelle sue politiche. È quanto emerge nel nuovo rapporto pubblicato dall’OMS “Sugar-sweetened beverage taxes in the WHO European Region“, che esamina l’esperienza dei 10 Stati membri che sono stati i primi nella Regione a introdurre questa misura (1).

Bevande zuccherate e malattie non trasmissibili: quale nesso?

Il consumo di bevande zuccherate è uno dei principali fattori di rischio modificabili per lo sviluppo delle malattie non trasmissibili (NCD).
Tra le associazioni ricorrenti in un numero consistente di studi scientifici emerge proprio come un’elevata assunzione di bevande zuccherate sia correlata ad un aumento del rischio di sviluppare sovrappeso, obesità, eventi cardiovascolari, ipertensione e diabete, ovvero alcune delle più rappresentative tra le NCD.
Queste ultime sono responsabili del 71% di tutti i decessi a livello globale e la Regione Europea dell’OMS è la più colpita dalla relativa morbilità e mortalità (quasi il 90% di tutti i decessi), con costi sociali ed economici davvero elevati (sono stati calcolati infatti 210 miliardi di euro nel 2015 tra costi sanitari, perdite di produttività e assistenza informale) (2).
In ragione di questa associazione, introducendo tasse sulle bevande zuccherate, i Paesi potrebbero dunque ridurre i livelli di consumo di queste bevande e abbassare così i rischi associati (1).

Cosa evidenzia il rapporto OMS?

Il rapporto dell’OMS sottolinea, come anticipato, i risultati dei 10 paesi della Regione Europea (su 53) che hanno implementato il sistema di tassazione per le bevande zuccherate, ovvero Belgio, Finlandia, Francia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Monaco, Norvegia, Portogallo e Regno Unito.
Il sistema di tassazione è stato adottato (o notevolmente modificato) a partire dal 2004 e ognuno di questi Paesi lo ha introdotto considerando la propria struttura e le specifiche caratteristiche. La logica alla base del sistema di tassazione, dopo attenta analisi, sembra avere due inclinazioni principali: da un lato variazioni fiscali con limitate considerazioni sulla salute, dall’altro obiettivi sanitari molto più evidenti per incentivare la riformulazione dei prodotti principalmente a livello industriale.
Particolare menzione meritano proprio le industrie che, sia nei Paesi che hanno già introdotto il sistema di tassazione, sia in quelli che invece non lo hanno fatto, sembrano essere gli attori principali nell’ostacolare questa strategia.
Analizzando così pro e contro, ostacoli e risultati ottenuti dai 10 Paesi, il rapporto struttura delle considerazioni che potrebbero essere utilizzate come “Linee Guida” da adattare ai territori ancora “titubanti” a adottare un sistema di tassazione.

Quali punti emergono dal rapporto OMS?

Questi punti, o “Linee Guida”, dovrebbero guidare i decisori politici verso una strategia valida per minimizzare l’impatto che le bevande zuccherate possono avere nei confronti della salute pubblica e incentivare gli stessi a adottare quanto prima un sistema di tassazione ad hoc:
– La progettazione e l’amministrazione delle tasse sulle bevande zuccherate hanno caratteristiche universali, ma richiedono un adattamento al contesto legislativo, fiscale, economico e sanitario del singolo Paese;
– I governi possono perfezionare e adattare il disegno di tassazione, la base imponibile e l’aliquota fiscale in linea con le prove e l’esperienza, dopo un’implementazione iniziale;
– La progettazione e l’implementazione di tasse sulle bevande zuccherate che funzionano sono caratterizzate da una collaborazione costruttiva tra i responsabili delle politiche finanziarie e sanitarie.
– Una buona progettazione delle tasse sulle bevande zuccherate implica anche una considerazione strategica delle entrate generate;
– Il sostegno di attori esterni al governo può contrastare l’opposizione dell’industria e favorire l’adozione della tassa sulle bevande zuccherate;
– Le strutture istituzionali regionali e il supporto tecnico possono favorire le tasse sulle bevande zuccherate.

Come si evince da questi punti, per implementare un sistema di tassazione efficace, sarà necessario coinvolgere tutti gli stakeholders in un lavoro che considera unitamente la componente di salute pubblica ed economica, senza che una possa penalizzare l’altra e viceversa.

1. World Health Organization. (2022). Sugar-sweetened beverage taxes in the WHO European Region: success through lessons learned and challenges faced (No. WHO/EURO: 2022-4781-44544-63081). World Health Organization. Regional Office for Europe.
2. Thow, A. M., Rippin, H. L., Mulcahy, G., Duffey, K., & Wickramasinghe, K. (2022). Sugar-sweetened beverage taxes in Europe: learning for the future. European Journal of Public Health.