Prevenire le malattie croniche con un approccio dietetico personalizzato: è possibile?

mani prendono cibo da buffet

Le risposte metaboliche al cibo influenzano il rischio di malattie cardio-metaboliche, ma ad oggi mancano degli studi su larga scala che abbiano valutato la risposta metabolica dei singoli soggetti in risposta ad un pasto. Un gruppo internazionale di ricercatori ha condotto la più vasta valutazione di questo tipo sinora condotta, allo scopo di mettere a punto un algoritmo capace di predire la risposta metabolica, per ogni individuo, a seguito dell’ingestione di specifici pasti.

Sono stati coinvolti 1.002 adulti sani – di cui 460 gemelli omozigoti ed eterozigoti – per poter valutare anche l’impatto delle variabili genetiche e ambientali – provenienti dal Regno Unito, affiancati da un secondo gruppo di validazione di 100 individui statunitensi. Lo studio è durato 14 giorni, di cui 1 in clinica e 13 a casa, durante i quali si valutava la risposta metabolica in seguito al consumo di pasti standardizzati somministrati a colazione, e, in alcuni giorni, a pranzo, dopo un determinato numero di ore di digiuno.

Per ciascun soggetto, i ricercatori hanno analizzato la dieta e parametri come trigliceridemia, glicemia e insulinemia. Sono stati poi indagati anche fattori come attività fisica, riposo e microbiota intestinale.

Usando i questionari di frequenza, gli autori hanno scoperto che la dieta abituale spiega una percentuale inferiore al 2% delle risposte metaboliche postprandiali di un individuo. Gli autori hanno osservato una grande variabilità interindividuale, dopo pasti identici, nelle risposte postprandiali a livello di trigliceridi (103% di varianza), glicemia (68%) e insulinemia (59%). Nel caso dei trigliceridi, sono risultati impattanti fattori come il microbiota intestinale (7,1% di varianza) e la composizione in macronutrienti del pasto (3,6%). Le varianti genetiche hanno avuto un modesto impatto su tutti i parametri (9,5% per glicemia, 0,8% per trigliceridemia, 0,2% per insulinemia). I risultati sono poi stati valutati in modo indipendente nella coorte statunitense ed è stato sviluppato un modello di apprendimento automatico che prevede la trigliceridemia e la glicemia conseguenti all’assunzione di un pasto; risultati molto utili per lo sviluppo di strategie dietetiche personalizzate.

Nonostante alcuni limiti tra i quali quello del campione considerato, questo studio rappresenta ad oggi la valutazione più completa e apre prospettive di ricerca interessanti per definire interventi di nutrizione personalizzata finalizzati alla prevenzione delle patologie croniche.

Berry, S. E., Valdes, A. M., Drew, D. A., Asnicar, F., Mazidi, M., Wolf, J., … & Bonnett, C. (2020). Human postprandial responses to food and potential for precision nutrition. Nature Medicine, 1-10.