Obesità normopeso e adolescenza: quali i fattori predisponenti?

obesità normopeso e adolescenza

L’obesità normopeso (NWO) è un fenotipo di obesità ancora poco noto che, tuttavia, porta i soggetti che ne sono affetti a sviluppare un rischio cardio-metabolico elevato. È quanto emerge da un recente studio trasversale pubblicato sul British Journal of Nutrition dove i ricercatori hanno indagato, in particolare, i fattori sociodemografici, la storia famigliare e lo stile di vita che possono influire negativamente sullo sviluppo di questa patologia negli adolescenti (1).

Obesità normopeso: quale test diagnostico?

Come noto, l’obesità è un accumulo eccessivo di grasso corporeo che porta a sviluppare possibili complicazioni come malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e alcuni tipo di cancro. In generale, tra indici di misurazione frequentemente utilizzati per determinare il range di peso di un paziente, primeggia l’Indice di Massa Corporea (IMC o BMI) che, attraverso il rapporto tra peso e altezza (kg/m2), fornisce una stima generale (1).
La classificazione del peso corporeo elaborata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulla base del BMI distingue soggetti in: sottopeso (BMI < 18,5), normopeso (BMI: 18,5-24,9), sovrappeso (BMI: 25-29,9), obesi di classe 1 (BMI: 30-34,9), obesi di classe 2 (BMI: 35-39,9) e obesi di classe 3 (BMI ≥ 40) (2). Tuttavia, se il BMI si mostra come valido strumento di screening, la sua attendibilità cessa quando usato come indice diagnostico. Il BMI, infatti, non fornisce informazioni sulla quantità di grasso corporeo in quanto non differenzia il tessuto magro da quello adiposo e, nel contesto dell’obesità normopeso (NWO), la sua attendibilità è pressappoco nulla (1).
L’obesità normopeso è definita come presenza di BMI normopeso, quindi di un peso normale con, tuttavia, un eccesso di grasso corporeo tipico dell’obesità. Per rilevare questo particolare fenotipo di obesità, dunque, è necessario procedere con test diagnostici differenti come, ad esempio, la risonanza magnetica nucleare (RMN) e la Dual-Energy X ray Absorbptiometry (DEXA) (2).

Obesità normopeso e adolescenza: quali fattori?

Lo studio è stato condotto su 506 adolescenti normopeso di età compresa tra i 10 e i 19 anni, di entrambi i sessi (di cui 54,5% femmine). Per tutti è stato calcolato il BMI in rapporto all’età e l’analisi del grasso corporeo è stata eseguita con la DEXA, grazie alla quale sono stati classificati come alti i valori percentuali di grasso corporeo pari o superiori a 25% e 30%, rispettivamente per femmine e maschi. Una volta raccolti questi dati, i partecipanti allo studio sono stati divisi in due gruppi: nel primo sono stati considerati i partecipanti con obesità normopeso, ovvero gli adolescenti con peso normale secondo BMI ma con un eccesso di grasso corporeo con alte percentuali; il secondo gruppo invece era composto da adolescenti senza obesità normopeso.
Per entrambi i gruppi sono stati raccolti i dati sociodemografici (sesso, età, stato socioeconomico, storia familiare di malattie), il livello di attività fisica, il tipo di alimentazione seguita (con questionario di frequenza di assunzione degli alimenti (FFQ)), l’auto-percezione corporea e i dati sullo stile di vita. Questi valori sono stati utilizzati in un secondo momento per sviluppare l’analisi statistica così da evidenziare la possibile relazione tra i fattori predisponenti e lo sviluppo della malattia.
Tra i partecipanti allo studio è emerso come la prevalenza del fenotipo NWO fosse del 13,8% (n=70), più facilmente riscontrabile nel sesso femminile, con età superiore, con alle spalle una storia familiare di dislipidemia, una minor soddisfazione del proprio corpo, un minor livello di attività fisica e con un maggior uso di dolcificanti nella propria dieta.
Alcuni dei fattori che influiscono maggiormente sulla presenza o meno di NWO sottolineano l’importanza di adottare uno stile di vita sano a partire dalla giovane età così da ridurre al minimo i rischi per la salute legati ad un eccesso di grasso corporeo. Tuttavia, per aver meglio noti tutti i fattori che possono subentrare nella patogenesi è necessario effettuare altri studi (1).

1. Cota, B. C., Costa, F. R., Juvanhol, L. L., Ribeiro, S. A. V., Priore, S. E., de Faria, E. R., … & Pereira, P. F. (2022). FACTORS ASSOCIATED WITH NORMAL-WEIGHT OBESITY IN ADOLESCENTS. British Journal of Nutrition, 1-32.
2. Origlia, C. (2007). Obesità, visceralità e rischio cardiovascolare. A cura di: Carlo B. Giorda, 11.