“Non c’è posto per l’alcol a basso costo”: un nuovo rapporto OMS

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La Regione europea dell’OMS presenta alcuni dei più alti livelli di consumo di alcol e i corrispondenti tassi di danni alcol-correlati al mondo. Ogni anno, infatti, 1 decesso su 10 è causato dall’alcol, per un totale di quasi un milione. L’alcol è un fattore causale per più di 200 malattie, condizioni di salute e lesioni ed è un cancerogeno umano di gruppo 1, collegato causalmente a sette tipi di cancro. Tra le misure efficaci che i governi dovrebbero adottare vi sono le politiche di prezzo e, in particolare, l’introduzione di un prezzo minimo da applicare congiuntamente a misure di tassazione degli alcolici. In ragione di ciò, il recente rapporto No place for cheap alcohol -THE POTENTIAL VALUE OF MINIMUM PRICING FOR PROTECTING LIVES – dell’Organizzazione Mondiale della Sanità esamina nel dettaglio la politica del prezzo minimo a livello globale, affrontando punti di forza e limiti e offrendo considerazioni pratiche per i diversi Paesi.

Rapporto OMS: quali gli argomenti affrontati?  

Questo rapporto fornisce per la prima volta una revisione e una mappatura globale delle politiche di prezzo minimo degli alcolici e una sintesi delle prove più recenti sul loro impatto. Discute il prezzo minimo e il prezzo unitario minimo (o MUP, che stabilisce un prezzo minimo al di sotto del quale un’unità di alcol non può essere legalmente venduta (2)) – in relazione ad altre politiche di prezzo e, soprattutto, alla tassazione degli alcolici. Il rapporto affronta anche le argomentazioni comuni contro il prezzo minimo e fornisce delle contro-argomentazioni basandosi sui dati disponibili. Discute varie questioni legali relative al prezzo minimo, comprese le implicazioni all’interno dei trattati legali esistenti e delle unioni nella Regione Europea dell’OMS, come l’Unione Europea (UE) e l’Unione Economica Eurasiatica. Infine, fornisce una panoramica dei diversi modelli di prezzo minimo e del loro potenziale impatto, in combinazione con le misure di tassazione sul mercato degli alcolici e, di conseguenza, sui consumatori, offrendo al contempo considerazioni per l’attuazione, l’applicazione, il monitoraggio, la valutazione e la revisione delle politiche di prezzo minimo.

Alcol: in ogni caso “Meno è meglio”

Anche se venisse introdotta una politica più ferrea sul prezzo minimo, l’alcol rappresenta una sostanza giuridicamente legale e dunque la scelta di consumo ricade nelle volontà del consumatore, seppur passando dall’importanza della responsabilizzazione collettiva su modalità e quantità di assunzione.
A tal proposito, nelle Linee Guida per una sana alimentazione, non si usano più termini come “consumo moderato”, “consumo consapevole” o simili, in quanto ormai assodato che non sia più possibile identificare livelli di consumo privi di rischi per la salute. Nonostante l’impossibilità di stabilire l’assenza di un livello di rischio, permane necessario definire alcuni parametri che permettano di classificare il livello di rischio minimo nelle diverse fasi della vita:

Negli ultimi anni si è diffuso, in particolare tra i giovani nel nostro Paese, un modello di consumo di bevande alcoliche completamente diverso da quello tradizionale e mediterraneo, non più ispirato ai pasti conviviali e in quantità moderate. La nuova abitudine, particolarmente diffusa tra le fasce giovanili, si caratterizza per un consumo rischioso e dannoso, episodico e ricorrente di quantità consumate a digiuno, che eccedono le sei unità in un arco temporale di solito ristretto a 2-3 ore. Questo modello di consumo, importato dai contesti nord-europei, è denominato “binge drinking ossia il “bere fino a ubriacarsi”; è un fenomeno pericoloso sia per la propria salute sia per i comportamenti a rischio che ne derivano (3), ricordando ancora una volta quanto il consumo di alcol sia a tutti gli effetti un vero problema di salute pubblica.

  1. WHO Regional Office for Europe. (2022). No place for cheap alcohol: the potential value of minimum pricing for protecting lives.
  2. Giles, L., Robinson, M., & Beeston, C. (2019). Minimum Unit Pricing (MUP) for alcohol evaluation. Sales-based consumption: a descriptive analysis of one-year post-MUP off-trade alcohol sales data.
  3. Ministero della Salute. (2022). Alcol, zero o il meno possibile