Insetti nell’alimentazione: una rivoluzione culinaria tra sfide scientifiche e percezioni culturali

Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), l’aumento della popolazione porterà a un incremento della produzione alimentare del 70% entro il 2050. In particolare, si stima che la produzione di cereali passerà da 2,5 miliardi di tonnellate attuali a 3 miliardi di tonnellate l’anno, mentre la produzione di carne aumenterà di oltre 200 milioni di tonnellate. Questo rapido aumento della produzione alimentare, soprattutto nel settore dell’allevamento animale, rischia di avere un impatto negativo sull’ambiente. Ecco perché stanno emergendo alcune soluzioni alternative, come gli alimenti a base di insetti. Ma cosa ne pensa la gente di questa rivoluzione culinaria?

Perché potrebbero essere una buona soluzione?

Alcune valide ragioni per considerare questa opzione sono il minor impatto ambientale che causano rispetto ad altre fonti di proteine animali. Essi infatti richiedendo meno terra, acqua e cibo per il loro allevamento, producendo minori quantità di gas serra. Inoltre, grazie al loro elevato tasso di riproduzione, la produzione su larga scala di alimenti a base di insetti non influenzerebbe negativamente la biodiversità. Anche a livello nutrizionale il consumo di alimenti a base di insetti offre numerosi benefici. Essi sono infatti ricchi di calcio, vitamine, minerali, fibre e hanno un alto contenuto di proteine e ferro.

Nonostante i numerosi vantaggi, chi si occupa della valutazione scientifica dei nuovi alimenti, sottolinea che si tratta di organismi complessi e la cui composizione risulta difficile da caratterizzare. Un’ulteriore problematica è rappresentata dalle possibili allergie alimentari connesse alle proteine di insetto e reazioni crociate con altri allergeni. Per questo è in corso una stretta collaborazione tra esperti di nutrizione umana, tossicologia, chimica e microbiologia al fine di mettere in commercio solo soluzioni sicure e verificate.

Cosa ne pensa la gente di questa rivoluzione culinaria?

Oltre alle problematiche legate alla valutazione dei rischi, gli insetti continuano a suscitare diffidenza nelle società occidentali e l’opinione dei consumatori costituisce una barriera alla loro diffusione. Ancora oggi, infatti, sono spesso associati a concetti di sporco e disgusto, percezioni radicate che si riflettono in una resistenza diffusa all’idea di includerli nella nostra dieta quotidiana. Questo rifiuto può essere spiegato da questioni culturali, ma anche da una sorta di paura di provare cibi innovativi, nota come neofobia alimentare, che è particolarmente comune nei prodotti di origine animale.

Tuttavia, uno sguardo più approfondito rivela che c’è una luce in fondo al tunnel. Uno studio condotto in Brasile ha svelato che, sebbene la maggior parte dei consumatori abbia ancora conoscenze limitate sui prodotti a base di insetti, esiste un segmento di persone con un atteggiamento positivo verso questa alternativa alimentare e con il desiderio di trovare alternative per ridurre il consumo di carne. Sebbene gli intervistati nel sondaggio considerino i prodotti a base di insetti come non gustosi, li vedono come alimenti moderni, con alto valore nutritivo, positivi, sicuri ed ecologicamente sostenibili. Aspetto, prezzo e packaging, combinati con il gusto del prodotto si sono dimostrati gli attributi considerati più importanti dai consumatori per una possibile accettazione.

La sfida, quindi, è superare le barriere culturali e diffondere una maggiore conoscenza su questi prodotti per accendere la curiosità e l’interesse delle persone verso questa innovativa alternativa alimentare.

 

Referenze:

  • EFSA – Insetti commestibili e valutazione scientifica dei nuovi alimenti
  • Junges JR, do Canto NR, de Barcellos MD. Not as Bad as I Thought: Consumers’ Positive Attitudes Toward Innovative Insect-Based Foods. Front Nutr. 2021 Jun 16;8:631934.