Consumare almeno due porzioni a settimana di avocado sembra una valida strategia per ridurre i rischi cardiovascolari, diminuendo la probabilità di eventi quali infarto e ictus. È quanto emerge in uno studio dall’Harvard University di Boston e recentemente pubblicato sul Journal of the American Heart Association (1).
Le proprietà dell’avocado
L’avocado è un frutto originario del Messico, del Sud e del Centro America e riconosciuto oggi come “superfood” a livello mondiale. Una porzione standard coincide con circa mezzo avocado (50-70 g) e contiene diversi nutrienti e composti fitochimici importanti. Infatti, presenta una quantità significativa di fibra, acido pantotenico, folati e potassio e un elevato contenuto di acidi grassi monoinsaturi (MUFA), carotenoidi e fitosteroli (2,3). Il basso contenuto di grassi saturi e l’elevato contenuto di grassi insaturi, fitosteroli e fibra hanno portato diversi studi preliminari a considerare questo frutto un valido alleato per la salute cardiovascolare (3). Quest’ultima, secondo l’American Heart Association, passa da uno stile di vita sano come fattore preventivo e, in particolare, tra le strategie proposte, sembra valida anche quella di sostituire il 5-6% delle calorie della dieta che derivano da acidi grassi saturi e trans con calorie derivanti da acidi grassi monoinsaturi (MUFA) e polinsaturi (PUFA) (4).
Avocado e salute cardiovascolare: cosa evidenzia lo studio?
Questo recente studio ha analizzato per 3 decenni (follow-up 1986-2016) le cartelle cliniche di un campione di 68.786 donne tra i 30 e i 55 anni e di 41.701 uomini tra i 45 e i 75 anni, tutti privi al basale di cancro, malattia coronarica o ictus (1).
Nei 30 anni di follow-up i consumi alimentari sono stati raccolti tramite questionario di frequenza di assunzione degli alimenti (FFQ) con informazioni sui consumi specifici anche per l’avocado. Ai partecipanti, infatti, è stato chiesto quanto spesso, in media, avessero consumato avocato sia per quantità che frequenza così da ottenere 4 categorie di consumo: mai o meno di una volta al mese, da 1 a 3 volte al mese, una volta alla settimana e ≥2 volte alla settimana.
A seguito dell’analisi statistica e dell’inclusione delle covariate (tra cui storia basale di ipertensione, ipercolesterolemia, diabete di tipo 2 ma anche stile di vita e fattori di rischio cardiovascolari come età, peso corporeo, stato di fumatore, attività fisica, uso di aspirina e altri farmaci, uso di multivitamine, stato di menopausa, terapia ormonale postmenopausale e uso di contraccettivi orali) è stato possibile evidenziare come chi consumasse almeno 2 porzioni settimanali di avocado avesse un rischio inferiore del 16% di malattie cardiovascolari e un rischio inferiore del 21% di malattia coronarica.
I risultati ottenuti da questo grande studio di coorte forniscono così ulteriori prove su quanto l’assunzione di grassi insaturi di origine vegetale possa migliorare la qualità della dieta e sia un’importante componente per la prevenzione delle malattie cardiovascolari nella popolazione generale (1).
1. Pacheco, L. S., Li, Y., Rimm, E. B., Manson, J. E., Sun, Q., Rexrode, K., … & Guasch‐Ferré, M. (2022). Avocado Consumption and Risk of Cardiovascular Disease in US Adults. Journal of the American Heart Association, e024014.
2. United States Department of Agriculture – Agricultural Research Service. USDA Food Composition Databases.
3. Società Italiana di Nutrizione Umana (2014). Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed Energia per la Popolazione Italiana. IV Revisione.
4. Eckel, R. H., Jakicic, J. M., Ard, J. D., de Jesus, J. M., Houston Miller, N., Hubbard, V. S., … & Yanovski, S. Z. (2014). 2013 AHA/ACC guideline on lifestyle management to reduce cardiovascular risk: a report of the American College of Cardiology/American Heart Association Task Force on Practice Guidelines. Journal of the American college of cardiology, 63(25 Part B), 2960-2984.