Steroli vegetali: quali effetti sulla colesterolemia LDL?

STEROLI VEGETALI
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Gli steroli vegetali sembrano essere in grado di abbassare il colesterolo totale, ma soprattutto LDL, inibendone l’assorbimento intestinale. In particolare, l’assunzione di alimenti arricchiti o integratori a base di steroli vegetali sembra ridurre del 7-10% i livelli di colesterolemia LDL. È quanto emerge da un recente studio pubblicato su Nutrients (1).

Questa evidenza ha destato interesse soprattutto nell’ambito della prevenzione cardiovascolare in quanto l’ipercolesterolemia è un fattore di rischio riconosciuto per le malattie coronariche. Anche le recenti Linee Guida delle Società Europee di Cardiologia e dell’Aterosclerosi (ESC/EAS) infatti, ne suggeriscono il consumo in dosi dell’ordine di 2 g/die al pasto principale per determinate categorie di soggetti (2).

Gli steroli vegetali, o fitosteroli, sono dei composti liposolubili con funzione di stabilizzazione delle membrane cellulari e presenti nella maggior parte delle cellule vegetali. Hanno struttura chimica e funzione paragonabile a quella del colesterolo, il corrispettivo presente nelle cellule di origine animale.
Sono composti presenti principalmente in frutta secca e semi oleosi, così come negli oli da essi estratti (colza, germe di grano, mais), ma anche, seppur in minor misura, in legumi e cereali; in concentrazioni nettamente inferiori sono presenti anche in frutta e verdura (1).

Per comprendere come i fitosteroli concorrano a ridurre la colesterolemia, è importante avere chiari i processi metabolici a cui va incontro il colesterolo nel nostro organismo.  
Una volta assorbito dall’intestino, il colesterolo (all’interno dei chilomicroni), entra nel circolo linfatico e giunge fino alla vena succlavia. In tal sede, i chilomicroni si riversano in circolo dove, interagendo con le lipoproteine plasmatiche (soprattutto HDL), acquisiscono le apoproteine che consentono il riconoscimento degli stessi a livello cellulare e a livello epatico così da poter rilasciare il proprio contenuto lipidico.  Rilasciato quest’ultimo, ciò che rimane dei chilomicroni (o chilomicroni remnants), viene rielaborato dal fegato e utilizzato come “carburante”.
Il colesterolo che non può subire lo stesso percorso poiché in eccesso, viene riversato con la bile nel fegato per essere eliminato con le feci.

In questa sequenza metabolica, i fitosteroli introdotti hanno azione competitiva rispetto al colesterolo: una volta assunti con la dieta, infatti, gli steroli vegetali prima di essere assorbiti a livello intestinale, si sostituiscono al colesterolo nelle micelle miste (trasportatori di lipidi alla superficie degli enterociti per l’assorbimento), “rubandogli il posto”. A differenza del colesterolo però, solo una piccolissima quota di fitosteroli viene incorporata nei chilomicroni e raggiunge il fegato, mentre la maggior parte viene riescreta nel lume. Al fine di mantenere l’omeostasi molecolare del colesterolo, dunque, viene incrementata sia la produzione di colesterolo endogena, sia la captazione del colesterolo LDL (o colesterolo “cattivo”) da parte delle cellule del fegato con una riduzione dello stesso nel plasma, obiettivo di impiego principale dei fitosteroli stessi (1).

Nelle diete “convenzionali” l’apporto di fitosteroli non supera i 300-400 mg al giorno mentre in caso di consumo di alimenti funzionali integrati o integratori specifici il loro apporto arriva a 1500-2000 mg al giorno. Essendo l’inibizione dell’assorbimento del colesterolo un meccanismo dose-dipendente, si evidenzia un’inibizione del 5% su diete “convenzionali” e fino al 40% nelle diete a base di alimenti funzionali che equivalgono rispettivamente ad una riduzione del colesterolo LDL del 2-3% e del 9% in media. Tutti gli effetti degli steroli vegetali sul profilo lipidico, essendo dovuti ad un’inibi­zione competitiva, si attenuano rapidamente alla sospensione dell’assunzione, e si esauriscono completamente entro 7-10 giorni dall’ultima dose assunta (1).

1. Poli, A., Marangoni, F., Corsini, A., Manzato, E., Marrocco, W., Martini, D., … & Visioli, F. (2021). Phytosterols, Cholesterol Control, and Cardiovascular Disease. Nutrients, 13(8), 2810.
2. Mach, F., Baigent, C., Catapano, A. L., Koskinas, K. C., Casula, M., Badimon, L., … & Wiklund, O. (2020). 2019 ESC/EAS Guidelines for the management of dyslipidaemias: lipid modification to reduce cardiovascular risk: The Task Force for the management of dyslipidaemias of the European Society of Cardiology (ESC) and European Atherosclerosis Society (EAS). European heart journal, 41(1), 111-188.