La cottura al microonde NON fa male

La cottura al microonde NON fa male

Che l’utilizzo del microonde possa avere un effetto negativo sulla qualità del cibo e sulla salute dei consumatori è un dubbio abbastanza “datato”, probabilmente sorto con la diffusione dei primi modelli circa settanta anni fa, e già sfatato nel tempo. Nonostante ciò, gli scettici sono ancora molti… qual è quindi la verità secondo la scienza?

Forni a microonde: come funzionano?

I forni a microonde permettono di scaldare e cuocere il cibo grazie all’azione di microonde, onde radio ad alta frequenza dotate di una bassa quantità di energia, prodotte da un tubo elettrico chiamato magnetron. Quando acceso, le microonde vengono propagate in tutte le direzioni e assorbite dalle molecole di acqua e grasso degli alimenti che, grazie all’energia ricevuta, vibrano: l’attrito causato dalla vibrazione genera il calore che permette la cottura del cibo (1).

Forni a microonde: sono sicuri?

Se utilizzati secondo le istruzioni fornite dal produttore, se adeguatamente puliti, ben schermati e senza parti danneggiate, i forni a microonde sono sicuri e assolutamente pratici per riscaldare e cucinare una grande varietà di alimenti (1).

Gli alimenti cotti in un forno a microonde hanno lo stesso valore nutrizionale di quelli cotti in un forno convenzionale. Anzi, trattandosi di una specie di “lessatura a secco” non vi è perdita di nutrienti nell’acqua di cottura. Inoltre, il tempo di cottura complessivo è ridotto poiché l’energia delle microonde penetra più in profondità negli alimenti e riduce il tempo di conduzione del calore (1).

Per quel che riguarda gli aspetti di sicurezza, è importante considerare che la velocità di riscaldamento degli alimenti dipende dalla potenza del forno, dal contenuto di acqua, dalla densità e dalla quantità di cibo da riscaldare. Una cottura non uniforme degli alimenti, soprattutto se spessi, potrebbe non uccidere tutti i microrganismi potenzialmente pericolosi. Per scongiurare questo pericolo è importante attenersi alle indicazioni di cottura riportate solitamente sulle istruzioni dell’apparecchio e sulle confezioni dei prodotti da riscaldare, ed è inoltre preferibile far “riposare” l’alimento per diversi minuti a fine cottura per permettere al calore di distribuirsi in tutto l’alimento e fare in modo che la cottura sia uniforme (1).

Infine, per quel che riguarda la presunta radioattività o cancerogenicità, il cibo cotto in un forno a microonde non diventa “radioattivo” (né rimane energia nel forno o negli alimenti dopo il suo spegnimento) (1), così come non vi è alcuna dimostrazione che l’uso del forno a microonde aumenti il rischio di cancro. Infatti, le radiazioni a radiofrequenza a cui appartengono le microonde, essendo a bassa energia e di tiponon ionizzante, non sono abbastanza potenti da indurre mutazioni nel DNA (2).

  1. World Health Organization (WHO). Electromagnetic fields & public health: microwave ovens
  2. La Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro. Scaldare il cibo col forno a microonde aumenta il rischio di cancro?