Diete fai da te? no grazie!
Il termine dieta deriva dal greco δίαιτα (diaita), il cui significato è abitudine, modo di vivere. Da qui si deduce come i regimi alimentari debbano essere sostenibili, educativi e basati sulle caratteristiche fisiche e antropometriche del soggetto e non debbano incidere negativamente sulla sua salute psico-fisica.
Spesso, però, la possibilità di ottenere una perdita di peso in tempi brevi può portare le persone a scegliere soluzioni veloci e drastiche, come le tanto famose “diete fai da te”. Siamo incappati tutti in questo genere di diete che, sul momento, sembrano risolvere i problemi della vita, promettendo una perdita di peso rapida e un corpo tonico. In rete ne circolano di tutti i tipi, ma spesso si tratta di metodi dimagranti pericolosi, che creano degli squilibri alimentari che mettono a rischio la salute (1).
Quali sono i rischi?
Quando ci si mette a dieta, spesso si ha l’obiettivo di perdere peso rapidamente. È il primo errore: più la perdita di peso è rapida, più l’equilibrio dell’organismo è compromesso.
Quando si comincia una dieta drastica, riducendo improvvisamente le calorie, l’organismo non riesce più a fornire l’energia bruciando gli alimenti, il che può causare una stanchezza insolita. Inoltre, quando il metodo è sbilanciato (ricco di proteine, senza frutta e verdura…), può danneggiare alcuni organi. Possono verificarsi problemi renali, ma anche epatici, con conseguenze irreversibili se la dieta è fatta per un lungo periodo senza alcun controllo medico (2).
Ci sono numerosi studi scientifici che segnalano, come, a seguito dell’adozione di un regime dietetico sbilanciato, si potrebbero verificare notevoli modifiche sul metabolismo energetico.
Questi cambiamenti sono spesso la causa di un circolo vizioso che vede in una fase successiva il recupero del peso, talvolta in misura maggiore (il famoso effetto yo-yo). Inoltre, un drastico calo delle kcal introdotte comporta anche perdita della massa magra causando un rallentamento del metabolismo stesso.
Alcune conseguenze ricorrenti di queste diete basate su privazione ed esclusione, sono paradossalmente il recupero dei chili persi. Più si fanno diete del genere, più si favorisce l’aumento del peso (3).
E ancora…
Altri rischi possono presentarsi a livello psicologico. Un’alimentazione troppo selettiva e restrittiva va sicuramente poco d’accordo con la convivialità e molte persone arrivano a privarsi del piacere di una cena con gli amici o di un pranzo in famiglia per paura di “sgarrare”. Un tipo di alimentazione monotono comporta un accumulo di stress e, nei casi più gravi, sembra essere addirittura associato all’insorgenza di malattie psichiche, come la depressione (4).
Questi regimi dietetici, con i loro obiettivi spesso irraggiungibili, certo non contribuiscono all’insegnamento di una corretta alimentazione ed educazione alimentare. Il rischio di incorrere in conseguenze negative per lo stato di salute è dietro l’angolo, infatti sì può incorrere facilmente in disturbi alimentari come anoressia, bulimia e binge eating (5).
Quali sono i consigli?
E’ opportuno farsi seguire da un esperto della nutrizione e provare un approccio senza privazione che vi garantirà una perdita, non così lenta come ci sì aspetta, ma duratura nel tempo. Questo vi assicurerà successo ed un buon stato di salute.
1. Pulina, G., Chiesa, S., Bernardi, E., & Ascione, E. (2020). Il Mediterraneo, Tempio della Dieta: Storia, tradizione e aspetti nutrizionali della dieta mediterranea. Il Mediterraneo, Tempio della Dieta, 1-90.
2. Colangeli, L., & Sbraccia, P. (2022). Restrizione calorica e time-restricted eating nella perdita di peso. L’Endocrinologo, 23(5), 554-555.