Obesità e regimi alimentari a confronto: nuovo documento del Ministero della Salute

obesità modello dietetico

Un regime alimentare ipocalorico, basato sulla Dieta Mediterranea, sembra ad oggi il regime alimentare più efficace per contrastare sovrappeso e obesità. È quanto emerge in un recente rapporto pubblicato dal Ministero della Salute. 

Obesità e modelli clinico nutrizionali  

L’obesità, come noto, ha mantenuto un trend di crescita davvero preoccupante. Nel 2022 oltre 1 miliardo di persone al mondo sono obese e, secondo le stime dell’OMS, questi dati cresceranno, con circa 167 milioni di persone obese entro il 2025 e previsioni ancora peggiori per il 2030:

Considerando dunque il contesto clinico e epidemiologico preoccupante è sempre più fondamentale in termini di prevenzione primaria rafforzare i piani Nazionali e Regionali.

Nell’area clinico nutrizionale è importante implementare e diffondere percorsi di cura dieto-terapeutici mirati alla riabilitazione nutrizionale. Tra i modelli alimentari più promettenti nel contrasto alle malattie non trasmissibili (NCD), tra cui la stessa obesità, emergono soprattutto regimi ipocalorici basati sulla Dieta Mediterranea e il digiuno intermittente o affini. 

Digiuno intermittente o Dieta Mediterranea? 

Il digiuno intermittente è un regime alimentare in grado di modulare l’assunzione di nutrienti secondo ritmi circadiani o periodi di digiuno più o meno lunghi, alternati a periodi di alimentazione. Nel dettaglio, viene anche definito come periodo di ridotto apporto energetico pari a 25-50% del fabbisogno energetico giornaliero, alternato a un periodo con un’ alimentazione ad libitum o assunzione controllata non inferiore alle 1400 kcal/die. 

Questo modello, così come i regimi affini, hanno la finalità di attivare le vie metaboliche connesse al catabolismo, all’autofagia e a quei meccanismi molecolari correlati allo sviluppo delle NCD.

Un regime a digiuno intermittente, soprattutto in abbinamento all’esercizio fisico regolare, porta ad adattamenti che sembrano:

  • migliorare le prestazioni mentali e fisiche;
  • aumentare la resistenza alle malattie;
  • migliorare le condizioni di salute per riduzione dello stress ossidativo e dell’infiammazione;
  • promettere bene nel controllo della sensibilità insulinica, della dislipidemia, dell’ipertensione.

Nonostante ciò, non si conoscono ancora gli effetti sul lungo periodo. In aggiunta, poiché un modello di “moda”, c’è il rischio che i singoli si prescrivano da soli i regimi dietetici da seguire, con potenziali rischi per la salute.

Le prescrizioni dieto-terapeutiche per perdere massa grassa prevedono una valutazione clinica soggettiva da parte di un medico specializzato o da figure sanitarie non mediche con competenze specifiche e comprovate in ambito nutrizionale.

Ad oggi, in ogni caso, un modello dietetico ipocalorico di tipo Mediterraneo resta comunque il riferimento terapeutico principale (con la dovuta personalizzazione) per la perdita e il controllo del peso corporeo.

La Dieta Mediterranea “basata su tre pasti principali e due snack ogni giorno è così inserita nel nostro modello culturale e alimentare che può difficilmente essere abbandonata”. Inoltre, l’impostazione di un modello ipocalorico basato sulla Dieta Mediterranea per l’eccesso di massa grassa avrebbe in ogni caso effetto anche sulla riduzione dell’infiammazione, in quanto modello ricco di fibre e sostanze ad azione antiossidante. 

1. Ministero della Salute (2022). Sicurezza ed efficacia delle varie forme di digiuno nella dietoterapia finalizzata alla perdita della massa grassa. Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione Ufficio 5 “Nutrizione e informazione ai consumatori”.