Bevande alcoliche e COVID-19: un ‘rifugio’ non sicuro

Donna con mascherina sceglie il vino al supermercato

Complice la chiusura degli esercizi commerciali dedicati, le vendite di vino, birra e superalcolici sono aumentate del 180% durante il lockdown (1). Questo fatto, insieme al dilagare di false informazioni in merito alla presunta utilità delle bevande alcoliche nel contrastare il coronavirus, ha spinto l’Istituto Superiore di Sanità ad esprimersi in merito, sia per “porre maggiore attenzione agli effetti negativi e pregiudizievoli per la salute delle bevande alcoliche” che per “smentire con l’evidenza scientifica le fake news che circolano riguardo presunte proprietà benefiche dell’alcol nei confronti del virus SARS-CoV-2” (2).

Tra le numerose fake news che circolano in questi giorni, una sostiene che le bevande alcoliche possano aumentare l’immunità nei confronti del virus. È vero invece l’opposto: l’alcol è un immunosoppressore (2). “È evidenza da tempo consolidata dalla revisione sistematica della letteratura scientifica che il consumo di bevande alcoliche pregiudica il sistema immunitario e la risposta anticorpale, esponendo i consumatori a una maggiore vulnerabilità alle infezioni virali, soprattutto da virus respiratori e polmonari, categoria a cui appartiene il virus SARS-CoV-2, responsabile della COVID-19” (2).

Un’altra fake news è quella secondo cui l’alcol igienizzerebbe il cavo orale. “L’alcol non disinfetta né igienizza”, come precedentemente ribadito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (3). L’effetto disinfettante dell’alcol si osserverebbe per gradazioni superiori ai 63°, a condizioni cioè dannose per le mucose (2).

Anche i gesti irrazionali a cui l’abuso di alcol può portare, non sono da sottovalutare, soprattutto in un momento in cui è necessario mantenere adeguati livelli di controllo e vigilanza (2). Infatti, il Ministero della Salute, oltre a ribadire quanto espresso dall’ISS, esprime una preoccupazione di tipo sociale legata all’uso dannoso di bevande alcoliche durante il lockdown, che potrebbe sfociare sia in maggiori rischi di dipendenza che in un aumento degli episodi di violenza (4), come messo in luce anche da un articolo pubblicato su The Lancet Public Health (5).

Concludiamo riportando quelle che, secondo le Linee guida per una sana alimentazione, sono le indicazioni relative al consumo di alcol che permettono di minimizzarne i rischi sulla salute.  

Anzitutto, non esiste un consumo di alcol esente da rischi per la salute, per questo motivo non ne viene consigliata l’assunzione. Si raccomanda in particolar modo di evitare l’assunzione nel caso dei minorenni e, tra i consumatori, di non superare le seguenti quantità:

  • fino a 2 unità alcoliche al giorno per un uomo adulto (pari a 2 bicchieri di vino da pasto con il 12% in volume di alcol);
  • fino a 1 unità alcolica al giorno per una donna o una persona con oltre 65 anni (pari a 1 bicchiere di vino da pasto con il 12% in volume di alcol) (6).
  1. Istituto Superiore di Sanità (2020). Assunzione di bevande alcoliche e COVID-19: le cose da sapere, le fake news da sfatare. 6 Aprile 2020. [Cited 2020 April 24].
  2. Istituto Superiore di Sanità (2020). Assunzione di bevande alcoliche e COVID-19. 16 Aprile 2020. [Cited 2020 April 24].
  3. World Health Organization (2020). Alcohol and COVID-19: what you need to know.
  4. Ministero della Salute (2020). Covid-19 e bevande alcoliche, attenzione alle fake news. 23 Aprile 2020. [Cited 2020 April 24].
  5. Clay, J. M., & Parker, M. O. (2020). Alcohol use and misuse during the COVID-19 pandemic: a potential public health crisis?. The Lancet Public Health.
  6. Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (2019). Linee Guida per una sana alimentazione (Edizione 2018).