Un cucchiaino di spezie nel piatto per ridurre l’infiammazione

L’infiammazione postprandiale che si verifica dopo il consumo di un pasto molto calorico e grasso è un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Diversi studi hanno analizzato gli effetti antinfiammatori di singole spezie, ma, per la prima volta, uno studio pubblicato sul Journal of Nutrition ha esaminato l’effetto di una miscela di più spezie sui mediatori dell’infiammazione.

I ricercatori dell’Università di Pennsylvania hanno reclutato 12 uomini (40-65 anni) in stato di sovrappeso (25 ≤ BMI ≤ 35 kg/m2), non fumatori, senza diabete e ipertensione, con circonferenza della vita ≥ 94 cm e a rischio di malattie cardiovascolari, per indagare l’effetto di una miscela di più spezie sullo stato infiammatorio post-prandiale dopo un pasto ad alto contenuto calorico e di grassi.

I partecipanti hanno consumato lo stesso pasto – che prevedeva pollo al curry, muffin di mais e biscotti alla cannella, per un totale di circa 1000 kcal, 50% da grassi (33% da grassi saturi), 16% di proteine e 36% di carboidrati – in 3 varianti diverse, in ordine casuale: con 6 g di spezie, con 2 g di spezie e senza spezie. È stata usata una miscela di 13 spezie: basilico, alloro, pepe nero, cannella, coriandolo, cumino, zenzero, origano, prezzemolo, pepe rosso, rosmarino, timo e curcuma. Prima del pasto e ogni ora nelle 4 ore successive al pasto venivano raccolti dei campioni di sangue per misurare marker infiammatori, come le citochine IL-1β, IL-6 e IL-8.

I risultati mostrano un significativo effetto delle spezie sullo stato infiammatorio. Nello specifico, la secrezione di IL-1β aumentava 1 ora dopo il pasto senza spezie, mentre era stata significativamente minore dopo 4 ore per il pasto con 2 g di spezie, e ancor di più nei soggetti che avevano consumato il pasto con 6 g di spezie; infatti, in quest’ultimo caso la secrezione di IL-1β era significativamente inferiore rispetto al pasto senza spezie. I valori di IL-1β e IL-8 rilevati a 3 ore dal consumo del pasto con 6 g di spezie sono stati significativamente inferiori rispetto a quelli dopo il pasto con 2 g, rispettivamente del 171% e 155%. Anche la secrezione di IL-6 e IL-8, a 4 ore dopo il pasto con 6 g di spezie, era significativamente inferiore rispetto al pasto con 2 g di spezie, rispettivamente del 445% e dell’829%.

Nonostante il campione limitato e l’impossibilità di individuare i meccanismi fisiologici alla base e il ruolo delle singole spezie, i risultati sono interessanti in quanto mostrano effettivamente potenzialità delle spezie nel ridurre lo stato infiammatorio dovuto al pasto. L’uso di 6 g di spezie, circa un cucchiaino da caffè, potrebbe essere una soluzione vincente sia in questo senso che per ridurre l’aggiunta di sale agli alimenti.

Oh, E. S., Petersen, K. S., Kris-Etherton, P. M., & Rogers, C. J. (2020). Spices in a high-saturated-fat, high-carbohydrate meal reduce postprandial proinflammatory cytokine secretion in men with overweight or obesity: A 3-period, crossover, randomized controlled trial. The Journal of Nutrition, 150(6), 1600-1609.