Enfatizzare il gusto di un alimento, facendo leva sugli aspetti più edonistici, può favorire scelte alimentari più salutari: è quanto emerge da uno studio recentemente pubblicato su Psychological Science.
All’interno delle mense di alcune università americane, i ricercatori hanno valutato se nomi dei piatti più afferenti alla sfera sensoriale favorissero l’assunzione di verdure rispetto a nomi con riferimento ad aspetti salutari. Dall’osservazione di circa 140.000 scelte alimentari durante 185 giorni, considerando 24 tipologie di verdure, è emerso che i nomi incentrati sul gusto determinavano un aumento della scelta di vegetali del 29% rispetto a nomi con riferimento ad aspetti salutari e del 14% rispetto alle etichette/indicazioni più ‘minimal’ (ad esempio con la sola lista ingredienti). Enfatizzare gli attributi associati al piacere potrebbe quindi aumentare l’assunzione di verdure in contesti in cui le verdure sono spesso messe in secondo piano per scelte meno salutari. “L’etichettatura incentrata sul gusto funziona”, afferma uno degli autori, “perché aumenta l’aspettativa di un’esperienza di gusto piacevole e confortevole”.
Quelli che a prima vista potrebbero sembrare risultati scontati, sono in realtà molto importanti e il motivo lo spiega direttamente Alia Crum, tra gli autori dello studio. “Questo risultato è radicalmente diverso dal nostro attuale approccio culturale al mangiar sano che, focalizzandosi sulla salute tralasciando il gusto, inavvertitamente instilla l’idea che il mangiar sano sia insipido e sacrificante“. Alla luce di tutto ciò dovremmo rivedere completamente il modo in cui parliamo degli alimenti e il modo in cui comunichiamo, anche da Professionisti della Salute.
Turnwald, B. P., Bertoldo, J. D., Perry, M. A., Policastro, P., Timmons, M., Bosso, C., … & Gardner, C. D. (2019). Increasing Vegetable Intake by Emphasizing Tasty and Enjoyable Attributes: A Randomized Controlled Multisite Intervention for Taste-Focused Labeling. Psychological Science, 0956797619872191.