Il nome è la chiave: come definire i piatti a base di vegetali per renderli più appetibili

Come aumentare l’assunzione di piatti vegetariani? Quali aspetti evitare e quelli enfatizzare nella loro descrizione? I risultati di un recente studio hanno mostrato che se definizioni come “senza carne”, “vegano”, “vegetariano” o altre che richiamano l’idea di restrizione sono da evitare, quei termini che richiamano, invece, la provenienza, il sapore, la consistenza e l’aspetto del piatto dovrebbero esser messi in risalto. Questi dati, che necessitano di ulteriori conferme da studi “sul campo”, sono il risultato di un progetto di 2 anni del Better Buying Lab del World Resources Institute’s di Washington in cui è stata analizzata a fondo l’attrattività di alcuni termini utilizzati nella descrizione di piatti vegetariani, tramite uno studio diviso in due fasi. La prima fase prevedeva un test per il consumatore volto a identificare termini “alternativi” per la descrizione di piatti vegetariani mentre nella seconda fase è stato valutato, tramite uno studio controllato randomizzato, come l’utilizzo di questi termini possa avere un impatto sulla scelta del piatto da consumare. L’idea alla base è che incoraggiare l’aderenza a diete prevalentemente vegetali possa essere un utile intervento per ridurre l’impatto del sistema alimentare sull’ambiente e aumentare la sostenibilità della dieta.

 

– World Resources Institute. It’s All in a Name: How to Boost the Sales of Plant-Based Menu Items. [online]. Available at: https://www.wri.org/publication/encouraging-sustainable-food-consumption-using-more-appetizing-language
– Encouraging Sustainable Food Consumption by Using More-Appetizing Language [online]. Available at: https://www.wri.org/news/its-all-name-how-boost-sales-plant-based-menu-items ; https://wriorg.s3.amazonaws.com/s3fs-public/encouraging-sustainable-food-consumption-using-more-appetizing-language.pdf?_ga=2.169863393.1360404165.1550680223-1738991769.1550491212