Senatore Cappelli: un grano antico con proprietà nutraceutiche?

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Le varietà di grano italiane, e in particolare il genotipo Senatore Cappelli, sembrano caratterizzate da diverse specificità nutraceutiche che potrebbero suggerire un loro uso per scopi salutistici. È quanto emerge in un recente studio pubblicato su Nutrients da un team che ha coinvolto i ricercatori dell’Università di Pavia. La valutazione dei componenti funzionali della granella di cultivar di grano duro italiano antico e moderno, infatti, ha portato a dei risultati che evidenziano un potere antiossidante superiore nelle varietà di frumento antiche. I composti fenolici (tra cui cumarine, acidi fenolici, antociani, flavoni, isoflavoni, proantocianidine, stilbeni e lignani) e le forme isomeriche sono stati riscontrati con presenza in numero medio superiore (circa due volte più alto) nelle varietà di grano antico. Il numero più alto di isomeri, in particolare, è stato osservato proprio nella varietà di grano antico Senatore Cappelli (1).

Grano duro varietà Senatore Cappelli

La varietà Senatore Cappelli fu ottenuta nel 1930 dall’allevatore Strampelli, attraverso la selezione di Jennah Khetifa. Questa varietà di grano era diffusa nell’Italia centrale e meridionale nella prima metà del secolo scorso e ampiamente utilizzata da Strampelli nei programmi di ricerca genetica per lo sviluppo di nuove varietà con migliore tolleranza all’allettamento e idoneità alla pastificazione. La varietà di grano duro Senatore Cappelli è biologicamente caratterizzata da un numero più elevato di composti polifenolici liberi e legati e di isomeri, compresi composti unici rispetto alle varietà moderne. La macinazione a pietra del grano duro Senatore Cappelli produce una semola ricca di fibre, amido resistente, vitamine (in particolare del gruppo B), oligominerali e specifiche sostanze fitochimiche (fitoestrogeni, antiossidanti e fenoli) che potrebbero essere responsabili di una combinazione di effetti cardiovascolari favorevoli (2).

Senatore Cappelli e NGCS/NCWS: quale nesso?

Queste differenze fitochimiche potrebbero spiegare gli effetti clinici positivi osservati nei pazienti con NGCS dopo la supplementazione con pasta prodotta con grano duro Senatore Cappelli (3). Un risultato interessante riguarda la percezione del possibile ruolo del glutine. Infatti, la varietà Senatore Cappelli contiene una maggiore quantità di proteine (14-15% su base di peso secco), e quindi di glutine, rispetto alla maggior parte delle varietà moderno. Questa considerazione apre la strada al concetto che il glutine non sia specificamente responsabile della comparsa dei sintomi della NCGS, ma che più componenti del grano non contenenti glutine potrebbero causare questo disturbo. Pertanto, si enfatizza come il termine sensibilità al grano non celiaca (NCWS) sia preferibile a sensibilità al glutine non celiaca (NCGS).
Le conseguenze cliniche, psicologiche, economiche e sociali di questa scelta sono notevoli, dato il numero crescente di pazienti con NCGS/NCWS con relative difficoltà e costi a seguire una dieta senza glutine. Sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi dati nei soggetti con NCGS/NCWS, ed eventualmente studi sul consumo di pasta di grano duro Senatore Cappelli in pazienti con altre patologie gastrointestinali come la sindrome dell’intestino irritabile, la disbiosi intestinale e la sovra-crescita batterica dell’intestino tenue (SIBO) (1).

  1. Giacosa A., Peroni G., Rondanelli M. (2022). Phytochemical Components and Human Health Effects of Old versus Modern Italian Wheat Varieties: The Case of Durum Wheat Senatore Cappelli. Nutrients. 2022; 14(13):2779. https://doi.org/10.3390/nu14132779
  2. Dinu, M., Whittaker, A., Pagliai, G., Benedettelli, S., & Sofi, F. (2018). Ancient wheat species and human health: Biochemical and clinical implications. The Journal of nutritional biochemistry, 52,1-9.
  3.  Asledottir, T., Rehman, R., Mamone, G., Picariello, G., Devold, T. G., Vegarud, G. E., … & Uhlen, A. K. (2020). Ancestral Wheat Types Release Fewer Celiac Disease Related T Cell Epitopes than Common Wheat upon Ex Vivo Human Gastrointestinal Digestion. Foods, 9(9), 1173.