Perché i Paesi che consumano più cioccolato hanno più Premi Nobel?

Premi Nobel e cioccolato

In un articolo pubblicato ormai 10 anni fa sul the New England Journal of Medicine, per dimostrare come il cioccolato potesse avere effetti positivi sulle funzioni cognitive, fu proposta una provocatoria ma interessante over-intepretation dei dati, relazionando il consumo di cioccolato stesso al numero di Premi Nobel in ciascun Paese. 

Perché il cioccolato fa bene al cervello? 

È stato dimostrato come i flavonoidi alimentari, abbondanti negli alimenti di origine vegetale, sembrino influire positivamente sulle funzioni cognitive. In particolare, una sottoclasse di flavonoidi chiamata flavanoli, ampiamente presente nel cacao, nel tè verde, nel vino rosso e in alcuni frutti, sembra essere efficace nel rallentare o addirittura invertire le riduzioni delle prestazioni cognitive che si verificano con l’invecchiamento.

È stato inoltre dimostrato che i flavanoli alimentari migliorano la funzione endoteliale e abbassano la pressione sanguigna, provocando una vasodilatazione nei vasi periferici e nel cervello. Ad oggi, nel rispetto del Regolamento (UE) n. 432/2012 della Commissione, ai flavanoli del cacao è riconosciuto un claim salutistico: “I flavanoli del cacao aiutano a mantenere l’elasticità dei vasi sanguigni, la quale contribuisce a un normale flusso sanguigno”

Perché confrontare consumo di cioccolato e numero di Premi Nobel?  

La domanda di ricerca è partita dal Prof. Franz H. Messerli, professore presso la divisione di Cardiologia dell’Icahn School of Medicine del Mount Sinai Health Center, membro fondatore dell’American Society of Hypertension, nonché membro della sezione di medicina vascolare del comitato editoriale di Cardiology Today.

Messerli partì con una semplice domanda, ovvero se esistesse o meno – a fronte delle teorie precedentemente esposte sul ruolo del cioccolato nel miglioramento delle funzioni cognitive tanto dei singoli individui quanto delle popolazioni in generale – una correlazione tra il livello di consumo di cioccolato di un Paese e le funzioni cognitive della sua popolazione. Il numero totale di Premi Nobel pro capite, in tal senso, fungeva da end point “surrogato” per riflettere la proporzione di persone con funzioni cognitive superiori, fornendo così una misura della funzione cognitiva complessiva di un determinato Paese. 

I dati sembrano confermare una correlazione positiva 

Nello studio sono stati inclusi tutti i premi Nobel assegnati fino al 10 ottobre 2011. I dati sul consumo annuo pro capite di cioccolato sono stati ottenuti da differenti banche dati. A seguito dell’analisi statistica è stata riscontrata una stretta e significativa correlazione lineare tra il consumo di cioccolato pro capite e il numero di premi Nobel per 10 milioni di persone in un totale di 23 Paesi.  

Figure 1. Correlation between Countries’ Annual Per Capita Chocolate Consumption and the Number of Nobel Laureates per 10 Million Population. Messerli FH. N Engl J Med 2012;367:1562-1564

La Svizzera ha ottenuto i migliori risultati sia in termini di numero di premi Nobel che di consumo di cioccolato. La pendenza della retta di regressione ha consentito di stimare come basterebbero circa 0,4 kg di cioccolato pro capite all’anno per aumentare di 1 il numero di premi Nobel in un determinato Paese. Per gli Stati Uniti, ciò equivarrebbe a 125 milioni di kg all’anno. Naturalmente, una correlazione tra X e Y non prova la causalità, ma indica che X influenza Y, Y influenza X o X e Y sono influenzati da un meccanismo di fondo comune. Tuttavia, poiché è stato documentato che il consumo di cioccolato migliora le funzioni cognitive, non sembra così assurdo che, in modo dose-dipendente, l’assunzione di cioccolato fornisca terreno fertile necessario per far germogliare “menti eccellenti”.   

1. Messerli, F. H. (2012). Chocolate consumption, cognitive function, and Nobel laureates. N Engl J Med367(16), 1562-1564.