Latte e derivati: un maggior consumo riduce il rischio di fratture negli anziani del 33%

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Il consumo di latte, yogurt e formaggio, alimenti naturalmente ricchi di calcio e proteine, sembra migliorare il rischio di fratture e cadute nella popolazione più anziana. È quanto emerge in uno studio prospettico controllato e randomizzato a grappolo della durata di due anni recentemente pubblicato su BMJ. L’obiettivo principale dello studio è stato verificare che all’interno delle strutture residenziali coinvolte venisse raggiunta l’assunzione raccomandata di 1300 mg/giorno di calcio e di circa 1 kg di proteine/kg di peso corporeo, verificando successivamente se questa implementazione portasse o meno ad una riduzione delle fratture (1).

Valori di riferimento per la popolazione anziana

I valori di riferimento del seguente studio si rifanno a quanto enunciato nelle raccomandazioni nutrizionali per la popolazione australiana che differiscono, seppur lievemente, rispetto ai Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana (LARN). Secondo questi ultimi, i livelli raccomandati di assunzione di calcio (PRI) nella popolazione over 60 dovrebbero attestarsi intorno a 1200 mg/die mentre la quota proteica, nel rispetto dell’obiettivo nutrizionale per la prevenzione (SDT e non PRI), dovrebbe non essere inferiore a 1,1 g/kg×die (2).
Per la popolazione australiana (e neozelandese), invece, valgono le raccomandazioni nutrizionali elaborate dal National Health and Medical Research Council che indicano per il calcio un Recommended Dietary Intake (RDI) equivalente a 1300 mg/die per gli over 51 e per le proteine invece un valore non inferiore a 0,94 g/kg (3).

Un aumento della quota di calcio e proteine previene il rischio di cadute e fratture?

Nello studio sono stati coinvolti 7195 partecipanti (età media 86 anni e 68% di sesso femminile), residenti in 60 strutture assistenziali dislocate sul territorio australiano e successivamente suddivise in strutture di controllo e di intervento (1:1).
Nelle strutture di intervento è stato incrementato il consumo di latte e derivati (da 2 a 3,5 porzioni al giorno: 250 mL di latte, 20 g di formaggio o 100 g di yogurt) fino a raggiungere un apporto totale di calcio pari a 1142 mg/die e di proteine equivalente ad 1,1 g/kg di peso corporeo. Le strutture di controllo invece hanno mantenuto i loro menù abituali (con un’assunzione di latticini inferiore a due porzioni al giorno), caratterizzati da un apporto di 700 mg/giorno di calcio e di proteine di 0,9 g/kg per peso corporeo.
Dopo 12,6mesi di follow-up e della relativa analisi statistica è emerso come nel gruppo di intervento le fratture in generale fossero 121 (3,7%) contro le 203 (5,2%) verificatesi nel gruppo di controllo, con una riduzione del rischio equivalente al 33%. L’incidenza delle fratture all’anca registrata è stata pari a 1,3% nel gruppo di intervento contro il 2,4% nel gruppo di controllo, con una riduzione del rischio pari al 46%. Aggiustando i valori per il parametro della mortalità è risultato che il gruppo di controllo avesse una riduzione media del rischio di frattura del 27% e di frattura all’anca del 44%. Infine, anche il rischio di caduta è risultato inferiore per il gruppo di intervento rispetto a quello di controllo, con incidenza cumulativa rispettivamente del 57% e del 62% (1).
Questo intervento nutrizionale ha avuto implicazioni significative come misura precauzionale nella gestione della salute pubblica degli anziani e i risultati dello studio si allineano con l’importanza di garantire un corretto apporto di macro e micronutrienti soprattutto nelle fasce di età fragili, così da evitare fenomeni di malnutrizione tipici dell’età avanzata che si manifestano spesso nelle strutture assistenziali, dove la corretta alimentazione dovrebbe rivestire un ruolo preventivo non secondario.

1. Iuliano, S., Poon, S., Robbins, J., Bui, M., Wang, X., De Groot, L., … & Seeman, E. (2021). Effect of dietary sources of calcium and protein on hip fractures and falls in older adults in residential care: cluster randomised controlled trial. bmj, 375.
2. SINU – Società Italiana di Nutrizione Umana (2014). LARN – Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana, IV Revisione. 2014.
3. NHMRC- National Health and Medical Research Council (2006). VERSION 1.2 UPDATED SEPTEMBER 2017). NRVANZ- Nutrient reference values for Australia and New Zealand including recommended dietary intakes.