Etichettature nutrizionali europee: la consultazione EFSA

Indicazioni front-of-pack” chiare e semplici. Ecco come la Commissione Europea intendente agire per uniformare e facilitare la fruibilità delle informazioni nutrizionali per i consumatori finali, le proposte dovrebbero arrivare entro l’ultimo trimestre del 2022.

La richiesta dall’UE

La Commissione europea ha richiesto una consulenza scientifica all’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) al fine di individuare:

  • i nutrienti e le componenti non nutritive (come le fibre) che hanno un ruolo significativo per la salute pubblica delle popolazioni europee;
  • le categorie di alimenti che rivestono un ruolo importante nelle diete europee;
  • i criteri scientifici necessari a orientare la scelta dei diversi nutrienti ai fini di profilazione nutrizionale.

All’interno della strategia From Farm To Fork – adottata nel maggio 2020 dalla Commissione Europea al fine di promuovere un sistema alimentare sano per le persone e l’ambiente- emerge la volontà di realizzare un’etichettatura nutrizionale obbligatoria e armonizzata tra i diversi Paesi, necessaria per guidare i consumatori verso scelte alimentari sempre più sane e consapevoli. È ben noto come molte delle patologie “non trasmissibili” e croniche siano dovute a scorretti stili di vita e squilibrate condotte alimentari.

Nella profilazione, che ha raccolto 529 osservazioni da parte di 83 organizzazioni e singoli di 21 paesi, EFSA specifica come tra le scorrette abitudini alimentari maggiormente diffuse vi siano regimi alimentari ipercalorici, ricchi di grassi saturi, zuccheri semplici e sodio e al contempo deficitari in fibre alimentari e potassio.

Cosa è emerso dall’indagine

Gli esperti EFSA hanno osservato nella maggior parte della popolazione europea assunzioni medie superiori ai limiti massimi di assunzione raccomandati di grassi saturi (saturated fatty acids- SFA), sodio e zuccheri aggiunti, fattori di rischio per lo sviluppo di ipercolesterolemia, patologie cardiovascolari e diabete di tipo 2.

Per quanto concerne l’assunzione media di grassi trans (trans fatty acids– TFA) nella maggior parte dei Paesi è pari o inferiore ai limiti massimi di assunzione raccomandati, fors’anche perché la legislazione europea si è già espressa nel limitarne il contenuto nei prodotti industriali, dati i loro effetti negativi sulla salute, già da tempo noti.

Tra le diverse considerazioni sui modelli di profilazione nutrizionale, avanza l’idea che il grasso totale potrebbe sostituire le kcal, data la sua alta densità energetica; mentre nel caso di alimenti a basso o nullo contenuto di grassi potrebbe essere il tenore di zuccheri a sostituire la densità energetica.

Il gruppo di esperti scientifici osserva, inoltre, che sebbene le proteine alimentari siano necessarie per sostenere la crescita dei tessuti durante l’infanzia e l’adolescenza e per mantenere la massa e la funzione muscolare durante l’età adulta e avanzata, l’assunzione media di proteine in Europa è superiore al PRI (assunzione raccomandata per la popolazione) nella maggior parte dei gruppi di popolazione e dei Paesi.

Cosa manca?

Dall’indagine sono emerse carenze che coinvolgono la popolazione europea, in modo più o meno diffuso.
Tra le principali criticità l’EFSA sottolinea la necessità di migliorare l’apporto di fibre e potassio, consigliando un aumento dei consumi di cereali integrali, radici e tuberi amidacei e caffè in associazione a un largo consumo di frutta e verdura. Come già indicato dalle linee guida nazionali degli Stati membri, viene inoltre incoraggiato il consumo di legumi in sostituzione di prodotti ad alto contenuto di SFA.

In particolari sottogruppi sono state riscontrate particolari carenze che riguardano:

  • Le assunzioni di EPA e DHA inadeguate per la prevenzione primaria del rischio di patologie cardiovascolari, soprattutto negli Stati membri che consumano poco pesce. 
  • L’assunzione di calcio inadeguata in più del 50% degli adolescenti (sia maschi che femmine) di Francia, Germania, Italia e Paesi Bassi.
  • Lo stato della vitamina D inadeguato in un’ampia percentuale di bambini e adulti a causa di scarsa esposizione al sole.
  • La carenza di folati nella popolazione femminile, potenzialmente rischiosa per lo sviluppo del feto. Si consiglia,infatti, alle donne in età fertile di ricorre a integrazione quando necessario.
  • In taluni casi si sono osservate carenze di iodio e ferro

In linea generale, l’assunzione inadeguata di questi nutrienti viene solitamente affrontata attraverso politiche nutrizionali nazionali.

Come potrebbero essere le etichette con indicazioni nutrizionali?

Esistono tre approcci principali per l’applicazione dei criteri nutrizionali (profiling) per l’etichettatura front-of-pack:

  1. Classificare l’intake di ogni nutriente presente nell’alimento in rapporto ai valori nutritivi di riferimento. Le informazioni sui singoli nutrienti vengono tenute separate.
  2. Identificare delle quantità soglia (dette punti di cut-off) per i singoli nutrienti al fine di dividere i nutrienti per gradi (ad esempio, alta, media e bassa nel caso dell’etichetta a semaforo) o binari (ad esempio, soddisfa lo standard e non soddisfa lo standard, nel caso dei loghi di approvazione), le informazioni sui singoli nutrienti sono tenute separate e i prodotti che mostrano il logo soddisfano tutti i cut-off.
  3. Utilizzare algoritmi per ricavare un punteggio univoco che rappresenti il profilo nutrizionale complessivo dei prodotti. In questo caso le informazioni sui singoli nutrienti vengono combinate.

Gli esperti EFSA sottolineano che l’applicazione obbligatoria di profiling nutrizionali dovrebbe stimolare la riformulazione dei prodotti e tenere conto di abitudini e tradizioni alimentari.
Maggiore è il numero di componenti inclusi, più complesso diventa il modello di nutrient-profiling nella sua applicazione.

EFSA Panel on Nutrition, Novel Foods and Food Allergens (NDA), Turck, D., Bohn, T., Castenmiller, J., de Henauw, S., Hirsch‐Ernst, K. I., … & Siani, A. (2022). Scientific advice related to nutrient profiling for the development of harmonised mandatory front‐of‐pack nutrition labelling and the setting of nutrient profiles for restricting nutrition and health claims on foods. EFSA Journal20(4), e07259.