Anche quest’anno, la Giornata Mondiale dell’Alimentazione ci invita a riflettere su come costruire sistemi alimentari più equi, sostenibili e resilienti.
Il tema scelto per il 2025 (mano nella mano per un’alimentazione e un futuro migliori) sottolinea la necessità di un impegno collettivo e globale per garantire a tutti l’accesso a un’alimentazione sana, promuovendo al tempo stesso pace, salute e sostenibilità.
Un invito che arriva in un momento di fragile ma incoraggiante ripresa, con alcuni segnali positivi sul fronte della fame nel mondo, ma con profonde disuguaglianze tra le diverse regioni. La sfida è chiara: trasformare i piccoli progressi globali in un cambiamento equo e duraturo, capace di raggiungere anche le comunità e i territori più vulnerabili.
Fame e insicurezza alimentare: progressi diseguali nel mondo
Quest’anno, FAO, IFAD, UNICEF, WFP e OMS hanno pubblicato il rapporto The State of Food Security and Nutrition in the World 2025, che analizza l’andamento della fame e della malnutrizione a livello globale. Il documento evidenzia alcuni progressi, ma mostra come tali miglioramenti restino diseguali tra le diverse regioni del mondo.
Nel 2024, si stima che 673 milioni, pari all’8,2% della popolazione mondiale, abbiano sofferto la fame, un calo di 22 milioni rispetto al 2022.
A livello regionale, l’Asia meridionale e sud-orientale e l’America meridionale mostrano i miglioramenti più significativi, mentre la fame continua a crescere in molte aree dell’Africa e dell’Asia occidentale. In Africa, nel 2024, la denutrizione ha colpito il 20,2% della popolazione (circa 307 milioni di persone), contro il 6,7% in Asia (323 milioni) e il 5,1% in America Latina e nei Caraibi (34 milioni).
Nel complesso, circa 2,3 miliardi di persone nel mondo hanno sperimentato insicurezza alimentare moderata o grave – pari al 28% della popolazione globale – ma la tendenza complessiva mostra un lento calo dal 2021. Restano però forti disuguaglianze: le popolazioni rurali continuano a essere più colpite rispetto a quelle urbane e le donne risultano più esposte degli uomini.
Prezzi alimentari, diete sostenibili e nuove sfide nutrizionali
Un altro nodo cruciale è l’accessibilità a una dieta sana, il cui costo medio globale è cresciuto fino a 4,46 dollari al giorno per persona a parità di potere d’acquisto nel 2024. Nonostante ciò, il numero di persone che non possono permettersi un’alimentazione adeguata è sceso a 2,6 miliardi, dai 2,76 del 2019. Ma in Africa, il numero di persone che non possono permettersi una dieta sana ha superato il miliardo, confermando una tendenza preoccupante.
Sul fronte nutrizionale, la prevalenza dell’obesità in età adulta è salita dal 12,1% nel 2012 al 15,8% nel 2022, mentre l’anemia tra le donne di età 15–49 anni è aumentata fino al 30,7%. Crescono invece i tassi di allattamento esclusivo nei primi sei mesi (47,8% nel 2023), un progresso importante per la salute delle nuove generazioni.
Guardare al futuro con equità e cooperazione globale
Il rapporto FAO 2025 invita i governi e la comunità internazionale ad affrontare le cause strutturali della fame: disuguaglianze, inflazione, conflitti e crisi climatiche.
Per costruire un futuro libero dalla fame, è essenziale investire in sistemi alimentari capaci di resistere alle situazioni di crisi, rafforzando al contempo la protezione sociale per le popolazioni più vulnerabili e promuovendo diete sane e sostenibili per tutti.
La sfida è complessa, ma non impossibile e abbiamo bisogno di agire insieme – mano nella mano per un’alimentazione e un futuro migliori.
Bibliografia
FAO, IFAD, UNICEF, WFP and WHO. 2025. In Brief to The State of Food Security and Nutrition in the World 2025 – Addressing high food price inflation for food security and nutrition. Rome. https://doi.org/10.4060/cd6015en