Dieta Mediterranea “verde”: più protettiva contro le malattie neurodegenerative

dieta mediterranea verde

La Dieta Mediterranea “verde”, oltre ad avere un ruolo già conclamato nella riduzione del rischio cardio-metabolico (ne abbiamo parlato qui: https://www.nutrimi.it/dieta-mediterranea-verde-ancora-piu-efficace-per-la-riduzione-del-rischio-cardio-metabolico/) sembra avere un ruolo potenzialmente neuroprotettivo nei confronti dell’atrofia cerebrale che spesso si manifesta con l’avanzare dell’età. È quanto emerge da uno studio recentemente pubblicato sul The American Journal of Clinical Nutrition che mostra i risultati di un trial clinico della durata di 18 mesi.

Che cos’è l’atrofia cerebrale?

Atrofia cerebrale è un termine che viene utilizzato generalmente per descrivere la perdita di tessuto encefalico. È una condizione spesso legata all’avanzamento dell’età, viene rilevata grazie alla risonanza magnetica (in particolare con la misurazione del punteggio di occupazione dell’ippocampo (HOC) in grado di predire la misurazione volumetrica standard ippocampale) e può essere uno dei marcatori principali che mostrano un precoce deterioramento cognitivo connesso allo sviluppo delle malattie neurodegenerative legate all’età. Quest’ultimo può dipendere anche da stili di vita poco sani come un’errata alimentazione (che partecipa allo sviluppo di fattori di rischio come ipertensione, colesterolemia, obesità o insulino-resistenza) e pertanto, modificando le proprie abitudini alimentari sembra possibile limitarne il rischio.
Tra i regimi alimentari potenzialmente neuroprotettivi rientra quello della dieta mediterranea “verde”, o dieta MED “verde”, in quanto i polifenoli (di cui questo regime è ricco) potrebbero avere un ruolo attivo nella riduzione dell’infiammazione (poiché in grado di attraversare la barriera emato-encefalica).

Lo studio

Nello studio, della durata di 18 mesi, sono stati coinvolti 294 partecipanti di età media di 51 (di cui 88% uomini) con obesità addominale o dislipidemia (trigliceridi >150 mg/dL e colesterolo HDL ≤40 mg/dL per gli uomini, ≤50 mg/dL per le donne) e valori basali ippocampali simili. Di questi solo 224 (79%) hanno completato lo studio.

I partecipanti rimasti sono stati in seguito randomizzati in rapporto 1:1:1 in tre protocolli dietetici differenti:

  • HDG (Healthy Dietary Guidelines): i partecipanti hanno ricevuto una consulenza nutrizionale standard per promuovere una dieta sana secondo le Linee Guida iniziando anche un percorso di attività fisica regolare;
  • Dieta MED: dieta mediterranea classica, ricca di alimenti di origine vegetale, a ridotto contenuto di carne rossa e processata, con restrizione calorica (1500-1800 kcal/giorno per gli uomini e 1200-1400 kcal/giorno per le donne) e di carboidrati (meno di 40 g/giorno nei primi 2 mesi con aumento graduale dell’assunzione fino a 80 gr/giorno) e un’assunzione di 28 g/giorno di noci,(contenenti 440 mg/giorno di polifenoli). Attività fisica regolare;
  • Dieta MED “verde”: simile alla dieta MED con maggior introito di polifenoli grazie all’assunzione giornaliera di 28 g al giorno di noci, 3-4 tazze di tè verde e 100 g di cubetti congelati di Wolffia globosa (ceppo Mankai, una varietà di lenticchia d’acqua), sotto forma di frullato proteico vegetale verde, in sostituzione a proteine di origine animale a cena, e nessuna assunzione di carne rossa e processata; con la stessa restrizione calorica della Dieta Mediterranea classica (1500-1800 kcal/giorno per gli uomini e 1200-1400 kcal/giorno per le donne) e attività fisica regolare.

A seguito delle rilevazioni effettuate e dell’analisi statistica è stato possibile osservare come, a prescindere dal protocollo dietetico, vi fosse un declino inevitabile dei valori HOC nel 78,8% dei soggetti con età ≥50; tuttavia, i parametri registrati hanno mostrato risultati più incoraggianti per chi seguiva un MED, rispetto ad un regime HDG, e ancor più incoraggianti per chi seguiva un regime MED “verde”, mostrando un minor declino in termini di HOC rispetto ad HDG (- 0,8 vs -1,3). Questo risultato, dunque, conferma come l’adozione di un regime alimentare MED “verde” ricco in polifenoli abbia un ruolo potenzialmente neuroprotettivo contro la neurodegenerazione legata all’età, supportando così la transizione verso regimi plant-based auspicata anche dalle più recenti raccomandazioni nutrizionali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

1. Kaplan, A., Zelicha, H., Meir, A. Y., Rinott, E., Tsaban, G., Levakov, G., … & Shai, I. (2022). The effect of a high-polyphenol Mediterranean diet (GREEN-MED) combined with physical activity on age-related brain atrophy: the DIRECT PLUS randomized controlled trial. American Journal of Clinical Nutrition.