Il consumo di alcol rappresenta una delle principali preoccupazioni sanitarie in Italia e nel mondo. In occasione dell’Alcohol Prevention Day 2025, tenutosi il 16 aprile, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha presentato il rapporto annuale di monitoraggio epidemiologico sul consumo di alcol in Italia per l’anno 2023. Il documento, redatto dall’Osservatorio Nazionale Alcol, si basa sul Sistema di Monitoraggio Alcol (SISMA), sull’analisi dei dati Multiscopo e sulle informazioni fornite dal Ministero della Salute.
I dati sul consumo di alcol in Italia
Nel 2023, circa 8 milioni di italiani hanno consumato alcol mettendo a rischio la propria salute, con una prevalenza significativa tra i giovani di 16-17 anni e gli anziani sopra i 65 anni. Particolarmente allarmante è la situazione dei minori di 11-15 anni, dove il 9,1% dei maschi e il 6,6% delle femmine consuma alcol nonostante il divieto legale.
Tra le forme più preoccupanti di assunzione figura il binge drinking, ovvero l’assunzione eccessiva di alcol in un breve lasso di tempo con l’obiettivo di ubriacarsi. Questo comportamento interessa oltre 4 milioni di persone, con un picco tra i giovani di 18-24 anni. Particolarmente rilevante è l’incremento del fenomeno tra le donne, che ha visto un aumento dell’80% negli ultimi dieci anni.
Danni da Alcol: un rischio sottovalutato per la salute pubblica
Secondo il rapporto dell’ISS, nel 2023 il numero di consumatori dannosi di alcol (cioè coloro che avrebbero bisogno di un trattamento) ha raggiunto quota 780 mila, con una prevalenza maggiore tra gli uomini. Tuttavia, il Servizio Sanitario Nazionale è riuscito a intercettarne solo 63 mila: ciò significa che oltre il 90% delle persone che hanno sviluppato problemi di salute legati all’alcol non è stato raggiunto in modo efficace.
I giovani sono considerati tra i soggetti più vulnerabili, poiché l’alcol interferisce con lo sviluppo della corteccia prefrontale e provoca danni potenzialmente irreversibili alle cellule dell’ippocampo, aumentando così il rischio di deficit cognitivi. Tuttavia, i danni causati dall’alcol non si limitano al sistema nervoso, ma coinvolgono anche altri organi. In particolare, l’alcol è epatotossico e, se assunto con regolarità, può compromettere seriamente la funzionalità del fegato. È inoltre classificato come cancerogeno di gruppo 1, poiché aumenta il rischio di sviluppare diversi tipi di tumore, tra cui quelli della cavità orale, della faringe, della laringe, dell’esofago, del fegato, del pancreas, del colon-retto e della mammella.
Considerando il forte impatto del consumo di alcol sulla salute pubblica, è indispensabile investire in strategie di prevenzione efficaci, con un’attenzione particolare all’educazione nelle scuole e alla sensibilizzazione dei più giovani.
Bibliografia
Istituto Superiore di Sanità. (2025). Epidemiologia e monitoraggio alcol-correlato in Italia e nelle Regioni: Valutazione dell’Osservatorio Nazionale Alcol sull’impatto del consumo di alcol ai fini dell’implementazione delle attività del Piano Nazionale Alcol e Salute e del Piano Nazionale della Prevenzione (Rapporto ISTISAN 25/5). E. Scafato, S. Ghirini, C. Gandin, A. Matone, V. Manno, M. Vichi, & Gruppo di Lavoro CSDA.