Nutriscore: l’Italia si oppone al semaforo in favore invece dell’etichetta “a batteria”

NUTRISCORE NUTRINFORM BATTERY

Nel quadro della strategia europea farm to fork, la Commissione europea ha annunciato di voler presentare entro fine 2022, una proposta legislativa di armonizzazione a livello europeo dei sistemi di etichettatura. Attualmente il sistema più quotato sembra essere il Nutriscore, proposta francese già adottata da sette nazioni, alla quale, l’Italia, già tre anni fa, aveva risposto con il suo sistema di etichettatura alternativo, l’etichetta “a batteria, o NutrInform Battery, sottoposto anch’esso alla Commissione, approvato poco dopo e ufficializzato come sistema di etichettatura valido sui prodotti in vendita in Italia. A distanza di tre anni, l’incertezza su quale sistema adottare a livello europeo e le negoziazioni tra i diversi stati membri procedono, e l’Italia mantiene salda la sua posizione di opposizione ai sistemi di etichettatura a semaforo, sostenendo la necessità di adottare un sistema come il NutrInform Battery, meno semplicistico, discriminatorio e basato su dati scientifici e oggettivi. A tal proposito, proprio ieri, in Farnesina, si sono riuniti quattro ministeri (Esteri, Agricoltura, Salute e Sviluppo Economico) per presentare il sistema di etichettatura in un evento promozionale trasmesso in 3 lingue differenti (1).

Nutriscore o NutrInform Battery?

Come ormai noto, il Nutriscore è un sistema di etichettatura supplementare basato su uno specifico algoritmo che attribuisce ai diversi prodotti (su 100 g) punteggi negativi (in base al loro contenuto in calorie, sodio, zuccheri, acidi grassi saturi) o positivi (in base al loro contenuto di fibre, proteine e ingredienti selezionati) e li classifica in 5 categorie alimentari, dalla migliore (verde scuro) alla peggiore (rosso), in termini di impatto sulla salute. In Francia già 600 aziende hanno adottato questo sistema e, in generale, OMS, IARC e circa una quarantina di società scientifiche lo hanno giudicato positivamente. Tuttavia, ieri, sono state sollevate alcune criticità significative, tra cui:

  • il Nutriscore è un sistema di classificazione a priori in alimenti favorevoli o sfavorevoli (nonostante l’effetto sulla salute degli alimenti dipenda da quantità e da frequenza di consumo);
  • la valutazione di un alimento viene fatta solo su 100 g e non per porzione (se dunque, ad esempio, dovesse essere valutato con il Nutriscore l’olio di oliva, ecco che su 100 g di prodotto lo stesso avrebbe uno score nutrizionale molto basso rispetto ai vantaggi che offre il suo consumo raccomandato);  
  • l’attribuzione dei punteggi positivi e negativi segue una scala di valutazione che propende a valutare maggiormente gli aspetti negativi su quelli positivi (fino a 40 punti per i primi, solo un massimo di 15 punti per i secondi);
  • non vengono fornite indicazioni su quale elemento “nocivo” sia presente nel prodotto e, in questo modo, le persone con specifiche esigenze nutrizionali non ricevono le informazioni a loro utili (ad esempio, se una persona dovesse seguire un regime iposodico, le indicazioni sul quantitativo di sodio con il Nutriscore non sarebbero facilmente individuabili) (2).

Al contrario, il Nutriform Battery, come si evince dalle parole dei ministri, è basato non su valutazioni a priori o su 100 g di prodotto, ma su dati oggettivi circa il rapporto tra macronutrienti, energia e porzione, e permette di rendere il sistema di etichettatura degli alimenti uno strumento efficace e più informativo per il consumatore, seppur per una “platea” già abbastanza informata.

Approccio “One health” non significa “One diet

Nel corso dell’evento di ieri, tra i temi sollevati, è tornata con enfasi anche l’importanza di preservare la variabilità delle produzioni agroalimentari, di continuare ad insistere nella valorizzazione della dieta Mediterranea e di fare tutto questo nel rispetto di un approccio “One health.
Circa il primo tema, l’osservazione principale sollevata è stata il rischio di eccessiva omologazione dei prodotti alimentari. Con un sistema di classificazione come il Nutriscore, infatti, emerge come, ad essere penalizzati, non sarebbero solo gli alimenti “peggiori” in termini nutrizionali, ma anche alimenti tipici della dieta Mediterranea come il latte che, a causa degli algoritmi di tipo semaforico basati su 100 g di prodotto, sarebbe rappresentato con un impatto peggiore delle bibite gasate senza zucchero.
Per il secondo e il terzo tema (rispettivamente dieta Mediterranea e approccio “One Health”) interessante l’intervento del Ministro Patuanelli, che ha enfatizzato come un “approccio One health” non implichi necessariamente un’unica visione di dieta (definito approccio “One diet”): “non esiste una dieta unica che vada bene per tutti. Esiste un consumo moderato di tutti gli alimenti. La dieta mediterranea è un patrimonio immateriale dell’umanità ed è la risposta giusta che coniuga salute ed eccellenze del nostro paese” (1).

1. Evento di promozione del sistema italiano di etichettature nutrizionali “Nutrinform Battery” – ITA https://youtu.be/6IB4vVDzT_E
2.Carruba, M. O., Caretto, A., De Lorenzo, A., Fatati, G., Ghiselli, A., Lucchin, L., … & Nisoli, E. (2021). Front-of-pack (FOP) labelling systems to improve the quality of nutrition information to prevent obesity: NutrInform Battery vs Nutri-Score. Eating and Weight Disorders-Studies on Anorexia, Bulimia and Obesity,